Descrizione
Il castello di questo vecchio borgo sorge in una posizione dominante, su un terrazzo naturale posto fra le depressioni del Po, a Est, e dell’Olona, a Ovest e, dalla rilevanza volumetrica, se ne deduce l’importanza indiscutibile in epoca antica.
Il luogo fu infeudato, durante l’epoca medievale, alla famiglia Scanati, ma per lungo tempo dipese dal Monastero di Santa Cristina, pur appartenendo al Vicariato di Belgioioso. In questa epoca vi ebbe dominio anche la Santa Sede, per il tramite della Diocesi di Milano. Prima del X secolo fu sotto il dominio della Corte Olonese.
Il luogo fu infeudato, durante l’epoca medievale, alla famiglia Scanati, ma per lungo tempo dipese dal Monastero di Santa Cristina, pur appartenendo al Vicariato di Belgioioso. In questa epoca vi ebbe dominio anche la Santa Sede, per il tramite della Diocesi di Milano. Prima del X secolo fu sotto il dominio della Corte Olonese.
Breve descrizione architettonica
Attualmente il castello presenta una pianta poligonale, frutto di ampliamenti e ristrutturazioni apportati a un fortilizio più antico, arroccato nella parte più elevata del dosso. Nonostante i rimaneggiamenti subiti, il complesso riveste una notevole importanza per la castellografia provinciale, sia per l’ampiezza della pianta, la cui area è quasi 6000 mq, sia per le caratteristiche costruttive delle antiche vestigia.
È difficile risalire al periodo storico della costruzione, si potrebbe però supporre che i resti appartengano ai secoli XIV e XV: l’opera non si discosta dalle costruzioni realizzate sotto il dominio visconteo. Sorge, tuttavia qualche dubbio su alcuni particolari della torre d’accesso e di parti di muro inglobate in fabbricati di epoca tardiva, sorti entro il recinto del fortilizio.
La torre appare molto slanciata verso l’alto, differenziandosi così dalle altre esistenti nella Provincia, anche per i suoi valori decorativi.
La parte più interessante del castello è senza dubbio la facciata, costituita da due corpi di fabbrica che convergono sulla torre centrale, leggermente più avanzata, a guisa di rivellino, che si staglia a venti metri di quota, rispetto al circostante fossato, accentuando i valori volumetrici dell’intero edificio e conferendogli un aspetto massiccio e ferrigno. Due altre torri spiccano a destra e a sinistra della costruzione, mozzate all’altezza delle gronde dei fabbricati che le inglobano. La torre di destra ebbe forse solo scopo decorativo, mentre quella di sinistra dovette adempiere alle funzioni di mastio; conserva una doppia decorazione all’altezza del tetto e accanto si notano due ampie ogive chiuse. Il resto della facciata mostra finestre disposte su due piani e aperture strombate, rimaneggiate nel tempo, ad arco ribassato.
Il torrione principale reca le scanalature per i bolzoni e le catene del ponte levatoio ed è coronato da alcuni merli ghibellini e da un doppio giro di dentelli. In facciata sono visibili due monofore simmetriche e uno stemma raffigurante uno scudo con tre rettangoli in rilievo; a fior di muro, dalle due scanalature verticali si diparte un semiarco con ai lati altri due stemmi identici.
Visto dall’interno il torrione mostra una struttura muraria più interessante: impostato su due grandi archi ogivali, posti uno sopra l’altro e separati dal portale da una centina scema. Sotto le finestre si apre una terza monofora strombata e cieca.
Nel cortile spicca, in mezzo alle altre costruzioni addossate al castello, una casa isolata recante, sulla parte destra, l’impronta di un finestrone ogivale, profilato da una cornice, all’interno della quale è stata ricavata una finestra comune, simile alle altre disposte sulla facciata.
Il corpo della facciata a destra del torrione è quello maggiormente danneggiato dal tempo ed ha subito le maggiori trasformazioni, tuttavia il paramento non risulta dissimile da quello dell’ala opposta.
L’ala del castello volta a levante conserva la muratura perimetrale del basamento scarpato e il fossato colmo d’acqua: una roggia destinata all’irrigazione dei campi, proveniente da sud.
Originariamente la costruzione doveva essere munita di merlatura che aggettava su una fascia di beccatelli decorativi, con la soprastante cortina d’arme. Il torrione d’ingresso è tuttora raggiungibile attraverso un ponte in muratura su quattro archi, due dei quali sono occlusi.
In conclusione, considerando l’intero fabbricato non omogeneo, appare evidente che il castello fu realizzato in epoche diverse, a partire dal 1300, sulle vestigia di una rocca preesistente.
Attualmente il castello presenta una pianta poligonale, frutto di ampliamenti e ristrutturazioni apportati a un fortilizio più antico, arroccato nella parte più elevata del dosso. Nonostante i rimaneggiamenti subiti, il complesso riveste una notevole importanza per la castellografia provinciale, sia per l’ampiezza della pianta, la cui area è quasi 6000 mq, sia per le caratteristiche costruttive delle antiche vestigia.
È difficile risalire al periodo storico della costruzione, si potrebbe però supporre che i resti appartengano ai secoli XIV e XV: l’opera non si discosta dalle costruzioni realizzate sotto il dominio visconteo. Sorge, tuttavia qualche dubbio su alcuni particolari della torre d’accesso e di parti di muro inglobate in fabbricati di epoca tardiva, sorti entro il recinto del fortilizio.
La torre appare molto slanciata verso l’alto, differenziandosi così dalle altre esistenti nella Provincia, anche per i suoi valori decorativi.
La parte più interessante del castello è senza dubbio la facciata, costituita da due corpi di fabbrica che convergono sulla torre centrale, leggermente più avanzata, a guisa di rivellino, che si staglia a venti metri di quota, rispetto al circostante fossato, accentuando i valori volumetrici dell’intero edificio e conferendogli un aspetto massiccio e ferrigno. Due altre torri spiccano a destra e a sinistra della costruzione, mozzate all’altezza delle gronde dei fabbricati che le inglobano. La torre di destra ebbe forse solo scopo decorativo, mentre quella di sinistra dovette adempiere alle funzioni di mastio; conserva una doppia decorazione all’altezza del tetto e accanto si notano due ampie ogive chiuse. Il resto della facciata mostra finestre disposte su due piani e aperture strombate, rimaneggiate nel tempo, ad arco ribassato.
Il torrione principale reca le scanalature per i bolzoni e le catene del ponte levatoio ed è coronato da alcuni merli ghibellini e da un doppio giro di dentelli. In facciata sono visibili due monofore simmetriche e uno stemma raffigurante uno scudo con tre rettangoli in rilievo; a fior di muro, dalle due scanalature verticali si diparte un semiarco con ai lati altri due stemmi identici.
Visto dall’interno il torrione mostra una struttura muraria più interessante: impostato su due grandi archi ogivali, posti uno sopra l’altro e separati dal portale da una centina scema. Sotto le finestre si apre una terza monofora strombata e cieca.
Nel cortile spicca, in mezzo alle altre costruzioni addossate al castello, una casa isolata recante, sulla parte destra, l’impronta di un finestrone ogivale, profilato da una cornice, all’interno della quale è stata ricavata una finestra comune, simile alle altre disposte sulla facciata.
Il corpo della facciata a destra del torrione è quello maggiormente danneggiato dal tempo ed ha subito le maggiori trasformazioni, tuttavia il paramento non risulta dissimile da quello dell’ala opposta.
L’ala del castello volta a levante conserva la muratura perimetrale del basamento scarpato e il fossato colmo d’acqua: una roggia destinata all’irrigazione dei campi, proveniente da sud.
Originariamente la costruzione doveva essere munita di merlatura che aggettava su una fascia di beccatelli decorativi, con la soprastante cortina d’arme. Il torrione d’ingresso è tuttora raggiungibile attraverso un ponte in muratura su quattro archi, due dei quali sono occlusi.
In conclusione, considerando l’intero fabbricato non omogeneo, appare evidente che il castello fu realizzato in epoche diverse, a partire dal 1300, sulle vestigia di una rocca preesistente.
Modalità di accesso
Modalità di accessa libero tramite strada pubblica